Il fotografo americano Nicolas Bruno soffre di paralisi del sonno (SP) dall’età di sei anni. Nella sua vita da sveglio, cerca di ricreare i suoi incubi come strumento per affrontare le sue paure. Le sue fotografie mostrano scene ricorrenti: acqua, fuoco, persone legate, rinchiuse in valigie o che cadono per terra. I volti non sono quasi mai visibili; i personaggi danno le spalle alla macchina fotografica, si coprono il volto con le mani, più spesso sono figure sconosciute con sacchi sulla testa.

La paralisi del sonno è uno degli stati di fase e si verifica quando ci si addormenta o ci si sveglia. Il cervello è sveglio ma il corpo è addormentato, incapace di muoversi o parlare. La maggior parte delle persone sperimenta la SP una o due volte nella vita, ci sono però persone per le quali è un problema ricorrente. Spesso queste esperienze sono accompagnate da allucinazioni spaventose.

Secondo il sito ufficiale del fotografo, egli intreccia le sue esperienze di paralisi del sonno con autoritratti surreali come tentativo di terapia: trasforma un incubo in un’immagine concreta. Vive i suoi mondi  tra la veglia ed il sonno mentre lui è tormentato, paralizzato nel letto.

Secondo UNILAD, la cura di Bruno per la SP è di “essere il più razionale possibile” e di “liberarsi dal sogno”. “Se si alimenta la paura di un sogno, questo dura molto più a lungo, se al contrario si dà un senso al sogno si può fuggire”, ha detto il fotografo. In questo modo il suo cervello acquista la capacità di riconoscere gli incubi e superarli per sfuggire alla paura.

Come sarebbe una foto della tua esperienza di paralisi del sonno? Qual è l’incubo che più ti perseguita durante queste allucinazioni?

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