Molti ricercatori hanno notato un collegamento tra le esperienze di pre-morte (NDE), che si verificano in situazioni di pericolo di vita, e le esperienze prodotte dal consumo di varie droghe psichedeliche (come la DMT o l’Ayahuasca). Un gruppo di scienziati americani della Johns Hopkins University School of Medicine (Sweeney, Nayak, Hurwitz, Mitchell, Swift e Griffiths) ha deciso di affrontare la questione in modo più globale, allargando la ricerca a tutti gli psichedelici più diffusi.
Gli autori hanno riunito più di tremila volontari, dividendoli in cinque gruppi in base alle esperienze prodotte da:
- Psilocibina (funghi allucinogeni)
- LSD (noto come acido)
- Ayahuasca (bevanda allucinogena popolare tra gli sciamani amazzonici)
- DMT (psichedelico di origine vegetale)
- Una situazione di morte clinica o altre esperienze non ordinarie vissute senza l’uso di sostanze. Tra le esperienze “non ordinarie” sono state riportate quelle di abbandono del corpo e di comunicazione con i morti.
Sono state riscontrate notevoli somiglianze tra le esperienze di tutti i gruppi, sia in termini di racconti dei partecipanti, sia in termini di cambiamenti interni a lungo termine, tra cui una diminuzione della paura della morte, un aumento del benessere personale e una comprensione del significato della vita. La DMT e l’ayahuasca sono risultate produrre le esperienze mistiche più potenti. I partecipanti che non hanno assunto droghe hanno avuto maggiori probabilità di considerare la loro esperienza come spiritualmente significativa.
Come aggiungono i ricercatori, ha senso studiare i benefici di queste sostanze per ridurre la paura della morte e l’ansia che spesso accompagnano la fine della vita.
Avete esperienza di assunzione di tali sostanze?
L’articolo è stato pubblicato nell’agosto 2022 sulla rivista PLoS ONE.
I farmaci e le piante possono avere effetti collaterali e devono essere utilizzati solo in consultazione con un medico. Questo articolo non richiede esperimenti indipendenti.