Il termine “stati di fase” si riferisce ai sogni lucidi (LD), alle esperienze extracorporee (OBE), alla paralisi del sonno (SP) e ad altri fenomeni. Anche altri scienziati hanno evidenziato la connessione tra questi fenomeni. Un gruppo di ricercatori argentini e spagnoli, guidati da Francisco Gallo, ha studiato le somiglianze tra i LD e le OBE, notando che entrambi i fenomeni sono caratterizzati da alti livelli di capacità cognitive durante il sonno e si verificano durante la fase di movimento rapido degli occhi (REM).
Gli autori hanno reclutato 60 volontari e li hanno divisi in tre gruppi: il primo gruppo non aveva mai sperimentato né LD né OBE; il secondo gruppo era composto da sognatori lucidi (che praticavano LD ma non OBE); il terzo gruppo aveva familiarità con entrambi gli stati. I partecipanti hanno tenuto un diario dei sogni per due mesi e questi resoconti sono stati successivamente analizzati dai ricercatori.
Come hanno notato gli scienziati, le esperienze extracorporee includevano più spesso emozioni negative. I partecipanti hanno parlato di paura, disgusto, sofferenza e aggressività. Le OBE, in generale, si sono rivelate più intense dal punto di vista emotivo. Tuttavia, i ricercatori hanno attribuito l’aumento della negatività al fatto che le OBE si verificano solitamente durante la paralisi del sonno.
È interessante notare che i resoconti dei partecipanti che hanno sperimentato l’uscita dal corpo erano pieni di segni di forza di volontà e consapevolezza di sé. Gli autori suggeriscono che durante le OBE una persona può avere un controllo migliore sulla situazione rispetto ai sogni lucidi.
In generale, i ricercatori ritengono che l’OBE sia una forma di sogno vissuta più attivamente rispetto al LD o al sonno ordinario. Tuttavia, l’OBE non è un sottotipo di LD. Questi due stati possono coinvolgere processi cognitivi diversi ed essere percepiti in modo differente. Come aggiungono gli scienziati, sono necessarie ulteriori ricerche per distinguere questi fenomeni.
La vostra esperienza di stati di fase conferma questi risultati?
Un preprint dell’articolo è stato pubblicato nel marzo 2023 su PsyArXiv.