Il ricercatore indiano Ayush Srivastava ha recensito il libro Dream Yoga: Illuminating Your Life Through Lucid Dreaming and the Tibetan Yogas of Sleep di Andrew Holecek. Il libro stesso non è nuovo, essendo stato pubblicato nel 2016. Tuttavia, la decisione dello studioso di analizzarlo da una prospettiva filosofica offre nuovi spunti di riflessione.
Il ricercatore sottolinea che il “dream yoga” non è pensato per l’intrattenimento o l’auto-realizzazione. Egli distingue tra la pratica del sogno lucido, comunemente utilizzata per scopi mondani e considerata una sorta di “intrattenimento casalingo”, e il “dream yoga”, il cui obiettivo è un viaggio spirituale profondo.
Facendo un’analogia con i concetti sartreani di “essere-per-sé” e “essere-per-gli-altri”, lo studioso ritiene che la pratica usuale del sogno lucido comporti un’interazione con desideri superficiali, mentre il “dream yoga” rappresenta una ricerca di sé e dell’illuminazione. In questo contesto, il praticante crea i propri sogni al fine di perseguire obiettivi spirituali.
E per te, il sogno lucido è una forma di intrattenimento, una pratica spirituale o qualcos’altro?
L’articolo è stato pubblicato nell’ottobre 2024 nel Journal of Dharma Studies.