l filosofo americano Devin Bostick sostiene che il sogno lucido possa essere strutturato come un modello matematico. L’autore non è direttamente coinvolto nello studio sperimentale dei sogni lucidi e non ha condotto esperimenti; si presenta piuttosto come un sostenitore del ragionamento astratto. Promuove il suo modello CODES, che rappresenta il mondo come un sistema di schemi che governano tutto, dall’intelligenza artificiale al sogno lucido.

Immagina una radio. In un sogno normale, captiamo frammenti casuali di frasi e musica, ma nulla è coerente. Nella vita da svegli, siamo sintonizzati su una frequenza chiara: ascoltiamo un programma distinto e comprendiamo ciò che accade. In un sogno lucido, improvvisamente ci rendiamo conto di essere seduti alla consolle di quella radio nel sogno—possiamo cambiare stazione, regolare il volume e persino creare le nostre trasmissioni. Il modello CODES è un manuale d’istruzioni per la nostra coscienza, progettato per sintonizzare il “sistema-radio” sulla frequenza corretta, così da permetterci di pensare lucidamente e controllare la situazione.

Il sistema CODES incorpora diversi concetti chiave:
1. Sintonizzazione della coscienza — Se è chiara, siamo ben consapevoli di noi stessi e del mondo. Se è confusa, siamo disorientati e non comprendiamo bene ciò che accade.
2. Filtro di realtà — Funziona come un meccanismo che verifica quanto i nostri pensieri corrispondano alla realtà. Se vediamo un elefante nella stanza, il “filtro” ci segnala: “Questo non è possibile!” In un sogno lucido, questo filtro è leggermente indebolito, quindi possiamo assistere a cose straordinarie senza stupircene troppo.
3. Eco (feedback) — I nostri pensieri generano altri pensieri, e le nostre azioni producono conseguenze. In un sogno lucido, possiamo “sentire l’eco” dei nostri pensieri e delle nostre azioni, e questo ci permette di controllare il sogno.

È importante capire che, al momento, si tratta di argomentazioni astratte. L’autore sta semplicemente speculando su come questi concetti potrebbero essere applicati in pratica. Ad esempio, un programma basato sull’intelligenza artificiale potrebbe analizzare i dati EEG, tracciare gli stati del sonno, riconoscere le immagini oniriche e aiutare la persona a fare la “sintonizzazione” necessaria per controllare la trama del sogno.

Cosa ne pensi? I filosofi possono portare benefici concreti nel campo del sogno lucido?

Il preprint dell’articolo è stato pubblicato a giugno 2025 su PhilPapers.

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