Lo studio della morte clinica soddisfa i criteri scientifici? Esiste davvero il fenomeno di Esperienza pre-morte, e come può essere scientificamente dimostrato? Queste sono le domande di molti scienziati dediti allo studio di questo fenomeno. Birk Engmann, un ricercatore dell’Universitá di Leipzig è stato l’ultimo a provarci per snocciolare questo tema.
Secondo il ricercatore uno dei maggiori problemi nel determinare le esperienze di pre-morte è l’assenza di un fatto confermato di morte clinica, nei partecipanti selezionati. Il più delle storie presentate nella raccolta scientifica sono basate su esperienze di coma, di perdita di coscienza a breve termine in rianimazione, o sotto l’uso di anestesia.
Molti di questi rapporti scientifici vengono compilati molti anni dopo l’esperienza, quando la memoria del soggetto non è più esattamente affidabile. In più, vengono selezionati in base al proprio punteggio nella scala di Greyson. In pratica gli scienzati cercano deliberatamente descrizioni di esperienze soprannaturali nell’Aldilà, nei questionari dei partecipanti. In ogni caso, più generalmente, i sintomi dell’esperienza di pre-morte sono molto più vari e potrebbero differire molto da quadro del’ aldilà rappresentato dagli scienziati.
Alla fine, i ricercatori tendono a basarsi sulle relazioni da EEG al momento della morte comunque Gli EEG registrano solo l’attività superficiale del cervello e non riflette i processi più profondi. Dunque, non possiamo dire che il cervello non stia funzionando, in qualche misura, anche quando l’EEG mostra linee piatte.
In sintesi, Engmann nota che gli studi moderni delle esperienze pre-morte sono molto lontani dall’essere affidabili, in termini di dati forniti, e perciò non corrispondono al criteri della precisione scientifica. Secondo il ricercatore, gli studi futuri, necessitano di un approccio più specifico nel selezionare campioni, conducendo un’analisi comprensiva rispetto al reale accadimento di una esperienza pre-morte nei partecipanti.
L’articolo è stato pubblicato nel gennaio 2021 nel journal Advanced Studies in Medical Sciences