Un maniaco è in libertà per la città, uccidendo bambini. La psicologa Abigail, che soffre di narcolessia, sta aiutando la polizia nelle indagini, ma la realtà si intreccia sempre di più con i suoi sogni. Abigail non riesce più a distinguere cosa stia davvero accadendo. Comincia a pungersi con un ago, perché il dolore è l’unica cosa che la tiene ancorata alla realtà. Ma come può catturare l’assassino se non sa più cosa è sogno e cosa è realtà? Dreaming, il romanzo di Franck Thilliez, è un thriller sulla fragile linea tra il mondo del giorno e quello della notte, che richiama la paralisi del sonno, quando la mente si sveglia ma il corpo resta addormentato.
La protagonista cerca senza successo di controllare ciò che sta accadendo, e il suo “sogno” diventa sempre più spaventoso. Vuole svegliarsi, ma non ci riesce. Vive vuoti di memoria e un’alterazione della realtà, attraversando una sorta di incubo lucido in cui capisce che le cose non sono reali, ma la paura la paralizza comunque. Non è una lettura leggera da comodino. È un viaggio negli abissi dell’inconscio, dove i demoni interiori prendono vita. Thilliez non offre risposte semplici; costringe il lettore a entrare in questo sogno folle, ad analizzarlo e a cercare una via d’uscita.
Il libro è scritto in prima persona, quindi ci si ritrova immersi in questo incubo insieme alla protagonista. Si comincia a cercare freneticamente un appiglio nella realtà, aggrappandosi a qualsiasi indizio, ma tutto intorno appare evanescente e inaffidabile. La coscienza di Abigail è un labirinto di paure e sospetti, e l’autore continua a introdurre nuovi enigmi. Il finale del romanzo è imprevedibile, e anche quando tutto sembra finito, resta la sensazione di non essersi ancora svegliati.
Hai letto il libro? Ti sembra simile a uno stato di fase?



