Ricercatori dagli Stati Uniti (Marina Weiler e David Acunzo) e dal Brasile (Raphael Casseb) hanno intrapreso un compito ambizioso: confermare il fenomeno dell’uscita dal corpo in condizioni di laboratorio. Per fare ciò, gli autori si sono basati sugli sviluppi della ricerca su un altro stato di fase: i sogni lucidi. Dagli anni ’70, i segnali oculari sono rimasti il gold standard per confermare la lucidità in un sogno.

Gli scienziati hanno reclutato tre volontari che sostenevano di avere esperienze fuori dal corpo da lungo tempo. Tuttavia, nessuno di loro aveva precedentemente tentato intenzionalmente di avere tali esperienze in laboratorio. Hanno notato di essere distratti da rumori, luci e persino dall’abbondanza di oggetti nella stanza. Di conseguenza, solo uno dei partecipanti è riuscito, dimostrando movimenti oculari registrati dagli strumenti per indicare che aveva lasciato il suo corpo.

Le tecniche utilizzate dai partecipanti generalmente includevano:

– rilassamento muscolare

– induzione di vibrazioni corporee

– manipolazione della respirazione (alcuni respiravano lentamente e profondamente, altri trattenevano il respiro)

La donna che ha avuto successo ha aggiunto la visualizzazione, immaginando la sua uscita dal corpo e un punto di destinazione specifico.

Gli autori notano che questo era uno studio pilota. Ovviamente, la dimensione del campione dovrebbe essere maggiore negli studi successivi. Ma sorge la domanda: come si differenzia questo dal solito test dei sognatori lucidi (a parte il fatto che la trama del sogno era un’esperienza fuori dal corpo)?

Per te, i sogni lucidi e le esperienze fuori dal corpo sono lo stesso stato o stati diversi?

Il preprint dell’articolo è stato pubblicato a giugno 2024 su ResearchGate.

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