La pandemia di COVID-19 ha cambiato la vita delle persone in tutto il mondo. Mentre l’ansia e lo stress hanno ridotto la qualità del sonno, i ricercatori di sogni lucidi (LD) hanno notato un’altra tendenza: un aumento della frequenza di LD e, in generale, un aumento del numero di sognatori lucidi. Un gruppo di autori brasiliani e austriaci, tra cui Sergio Arthuro Mota-Rolim, noto ricercatore di LD, ha studiato le ragioni di questa tendenza.
Gli scienziati hanno coinvolto quasi duemila volontari in un sondaggio online. Le loro risposte hanno rivelato che la probabilità di avere una LD ad alta frequenza durante la pandemia era del 35,41% più alta rispetto a prima del COVID-19. Come notano gli autori, ciò può essere dovuto ai seguenti fattori:
– stress e ansia che hanno portato a un aumento del numero di incubi, il che contribuisce alla consapevolezza in quanto il sognatore cerca sempre una via d’uscita dall’incubo
– un ulteriore fattore di stress per le donne è stata la violenza domestica, che è aumentata in modo significativo durante la pandemia
– le persone trascorrevano più tempo a casa e, di conseguenza, dormivano più a lungo, prolungando la fase di sonno REM durante la quale si verificano i LD
– frammentazione del sonno, aumento del numero di risvegli notturni dovuti allo stress
– le persone in generale sono diventate più brave a ricordare i sogni.
Un’altra conclusione interessante a cui sono giunti i ricercatori è la correlazione tra LD e “canto del sonno”. Si tratta di un disturbo del comportamento nel sonno REM in cui una persona riproduce uno scenario onirico con suoni e movimenti (una forma di sonnambulismo). Tra i partecipanti che hanno notato un aumento del numero di LD, i casi di “canto del sonno” erano tre volte più numerosi rispetto a prima della pandemia.
Avete notato il collegamento tra sonnambulismo e frequenza di LD?
L’articolo è stato pubblicato nel settembre 2022 sulla rivista PLoS ONE.