Dawn è una mostra di sculture dove il fisico e il fisiologico si uniscono. L’autrice Hanna Newmann usa la sua personale esperienza sulle paralisi del sonno per esprimere sentimenti attraverso l’arte. Considera questo essere uno stato misto di coscienza e lo riporta in parallelo alle modalità con cui i surrealisti rappresentavano il mondo (spesso ispirati dal mondo dei sogni).
Hanna ha provato gli orrori della paralisi del sonno da quando era bambina ed è cresciuta “dubitando sul suo senso di realtà, a volte”. Qui si ricorda della sua prima esperienza: si era svegliata nella notte, paralizzata, cercando di urlare, chiamare aiuto a sua sorella, che stava dormendo nel letto affianco, ma Hanna non riusciva a muovere le labbra. Una figura ombrosa era vicino alla porta aperta, per poi spostarsi nel corridoio. Dopo un minuto Hanna ha aperto gli occhi.
Gradualmente si è abituata a questi episodi, ma non si è mai tranquillizzata. Si è sempre chiesta se i suoi sentimenti fossero reali oppure se fossero una finzione creata dal sonno o dall’insonnia. Così ha iniziato a creare sculture che esistessero, come lei “in uno stato a metà, tra realtà alterata”
Hanna spesso utilizza oggetti domestici nei suoi lavori: cuscini, lenzuola, coperte, letti.. come spiega “questi oggetti suggeriscono l’intimità di un luogo privato e sfocano i confini tra gli spazi interiori ed esteriori”. La ragazza fa sculture con l’aiuto di una gomma speciale, usando il suo corpo. “E’ molto significativo per lei sapere che le sue creazioni sono state create da un contatto fisico con il suo corpo”
Gli stati di fase, tra cui la paralisi del sonno, includono anche sogni lucidi, obe, nde, falsi risvegli, e spesso influenzano la creatività. Dawn in questo senso è un esempio inusuale dell’incorporamento dell’esperienza interna in un mondo fisico, concreto e tangibile.
Il lavoro è stato presentato alla Georgia State University per il Degree of Masters of Fine Arts nel maggio 2021: