Immagina di tornare ogni notte nella stessa città nei tuoi sogni. Ti attendono personaggi familiari, così come il proseguimento dei compiti e delle avventure di ieri. Gli scienziati americani Jonathan Gore, Carole Fowler e Alana Tucker hanno suggerito che in sogni ricorrenti di questo tipo si forma un “sé” separato — un “sé onirico”, per così dire. In sostanza emergono due persone: una nella vita diurna e una nel sogno. Ognuna vive le proprie situazioni, problemi e relazioni, che influenzano tratti, abilità e personalità.

Per verificare questa ipotesi, i ricercatori hanno condotto un’analisi dettagliata dei sogni di un uomo che vedeva quasi ogni notte lo stesso “mondo onirico”. Il partecipante teneva un diario dei sogni. Successivamente è stato sottoposto a una serie di interviste in cui venivano valutati il sé diurno e il sé onirico. L’analisi ha mostrato che questi sé possono differire in modo significativo. Ciò implica che i sogni non sono solo raccolte casuali di immagini, ma che le persone vivono in essi esperienze complete e appaganti. Si adattano alle condizioni della trama e il loro sviluppo segue un nuovo percorso.

Gli autori menzionano anche i sogni lucidi, in cui il sé diventa più indipendente e razionale e il sé onirico unico si forma nel suo pieno potenziale. Il sognatore lucido non è solo un osservatore degli eventi del sogno, ma anche un partecipante attivo. In modo graduale, questa lucidità costruisce la consapevolezza di sé nella realtà onirica, aiutando a comprendere meglio se stessi e a sbloccare nuove possibilità in questa realtà alternativa.

Ti capita spesso di tornare allo stesso trama nei tuoi sogni lucidi o non lucidi?

L’articolo è stato pubblicato a giugno 2025 sull’International Journal of Dream Research.

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