Lo studio riguardante la ricerca delle esperienze extracorporee (OBE) è piuttosto impegnativo. Per progredire in questo campo della conoscenza, è necessario un metodo affidabile per indurre costantemente le OBE. Il ricercatore Peter Hollier ha proposto una tecnica originale, suggerendo che la paralisi del sonno (SP) può fungere da “porta d’ingresso” o “rampa di lancio” per le OBE. Propone quindi di lavorare con la SP.
Se l’ipotesi che la SP sia una condizione necessaria per le OBE è vera, allora i metodi convenzionali per indurre le OBE (come la visualizzazione, la suggestione, le tecniche basate sul sogno, ecc.) sarebbero inutili senza la SP. L’autore considera l’attivazione della paralisi del sonno come un modo più logico, e di fatto l’unico, per indurre le OBE. La paralisi del sonno, in confronto, è un fenomeno molto più semplice da studiare.
In genere, quando una persona sana si addormenta, entra nel sonno non rapido (NREM), durante il quale la coscienza è spenta. Tuttavia, in rari casi, il corso degli eventi cambia al contrario e la persona entra nel sonno REM (Rapid Eye Movement) invece che nel NREM. Questo accade spesso a causa di disturbi del sonno o di disturbi neurologici (come la narcolessia), con conseguente paralisi del sonno.
Ricercatori giapponesi hanno condotto esperimenti sull’induzione della paralisi del sonno attraverso l’interruzione del sonno, che interrompe il normale ciclo del sonno e “inganna” il corpo facendolo addormentare durante la fase REM. Sulla base di questo esperimento, Hollier ha sviluppato un proprio metodo per indurre le OBE. Purtroppo, con grande disappunto degli appassionati, questo metodo è disponibile solo in laboratorio, sotto la supervisione di un operatore. I partecipanti vengono informati su cosa aspettarsi durante lo stato di paralisi del sonno e su come affrontarlo, nonché addestrati alle tecniche per trasformare la paralisi del sonno in una OBE. Poi, il ciclo del sonno viene interrotto e più tardi si verifica, maggiori sono le probabilità di successo.
L’articolo è stato pubblicato nel maggio 2023 sul Journal of Scientific Exploration.
