Gli scienziati hanno già sollevato più volte la questione dell’influenza dei modelli di sonno sulla paralisi del sonno (SP). Gli autori giapponesi Masako Hoshikawa, Kazuhiko Fukuda e Takamasa Kogure hanno deciso di studiare questa connessione utilizzando come esempio gli atleti. Ricerche precedenti hanno rilevato che un quarto degli atleti sperimenta SP e più di un terzo allucinazioni ipnagogiche.
Gli autori hanno reclutato 84 partecipanti, tutti atleti professionisti, compresi quelli che gareggiavano in campionati nazionali e internazionali. Inoltre, è stato intervistato un gruppo di controllo di 116 persone che non praticano sport. Gli intervistati hanno risposto a una serie di domande sulla loro esperienza di SP e sulle loro abitudini di sonno.
La prevalenza di SP è risultata complessivamente elevata in entrambi i gruppi. Tuttavia, i risultati hanno mostrato che gli atleti dormono leggermente più a lungo dei non atleti e fanno più sonnellini diurni. La differenza era insignificante, ma gli scienziati hanno notato che il sonno diurno e la frequenza delle interruzioni del sonno influiscono sulla paralisi del sonno.
Va notato che la SP è uno degli stati di fase, insieme al sogno lucido e alle esperienze extracorporee. Tuttavia, gli autori si sono concentrati sugli aspetti negativi della paralisi del sonno, osservando che aumenta il tasso di depressione e può essere un segno di problemi di sonno e di salute mentale.
Avete notato come i modelli di sonno influenzano la paralisi del sonno?
Il preprint dell’articolo è stato pubblicato nell’aprile 2023 su Research Square.