La pandemia di COVID-19 ha avuto gravi ripercussioni sulle nostre abitudini quotidiane, sulla salute mentale e sul sonno. Le esperienze di veglia influenzano i sogni. Un gruppo di scienziati italiani – Scarpelli, Gorgoni, Alfonsi, Annarumma e De Gennaro – ha studiato i cambiamenti nel sonno delle persone in seguito all’isolamento.

Gli autori hanno attirato più di mille volontari e hanno condotto un sondaggio online. Poi 90 persone hanno partecipato a uno studio più dettagliato durato due settimane: l’ultima settimana di isolamento completo (28 aprile-4 maggio) e l’inizio della riduzione delle restrizioni (5-11 maggio). Gli intervistati dovevano compilare un diario dei sogni ogni mattina.

Gli scienziati hanno analizzato molte caratteristiche del sonno. Per esempio, hanno notato un aumento degli scenari negativi del sonno e una scarsa qualità del sonno in generale, che si spiega facilmente con il trauma collettivo vissuto da tutto il mondo. Un dato più interessante è stato l’aumento della frequenza dei sogni lucidi (LD) durante la quarantena. Forse si tratta di una conseguenza delle caratteristiche del COVID-19, come l’elevato numero di risvegli nel cuore della notte e il miglioramento della memoria dei sogni.

In generale, gli autori sottolineano il forte impatto della pandemia sul sonno. Hanno anche suggerito che l’alta frequenza di LD durante il periodo di isolamento può riflettere un tentativo di affrontare le esperienze di veglia. Gli scienziati hanno in programma di condurre uno studio più approfondito concentrandosi sulle persone che hanno avuto il covid, suggerendo che anche la gravità dell’infezione potrebbe essere importante.

Avete notato un aumento della frequenza dei sogni lucidi durante il periodo di blocco?

L’articolo è stato pubblicato nel luglio 2022 sulla rivista Sleep Medicine.

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