Percepiamo tutte le nostre sensazioni come realtà. Si tratta di un’impostazione predefinita primitiva e naturale. Non abbiamo motivo di dubitare della nostra esperienza.

Per metterla in discussione è necessaria una motivazione speciale, l’intrusione di qualcosa di troppo strano. Per quanto riguarda i fenomeni che non rientrano nella realtà, ci sono tre opzioni: o li ignoriamo, facendoli passare in secondo piano; o cerchiamo di integrarli a tutti i costi negli schemi esistenti; o rimangono persistentemente presenti e accompagnati da una strana sensazione di irrealtà.

Il ricercatore serbo Mark Losoncz ha analizzato diversi stati che i testimoni hanno percepito come più reali rispetto al normale spazio circostante: descritti come iperrealtà. L’autore ha studiato i racconti dei reduci alle esperienze di pre-morte (NDE), così come di coloro che hanno provato la DMT, l’ayahuasca o hanno avuto esperienze mistiche.

Dall’analisi di 520 storie di NDE raccolte dall’autore è emerso che l’80% delle persone ha descritto la propria coscienza come ordinaria o addirittura più chiara e le proprie sensazioni come molto vivide rispetto alla realtà. Molti hanno riferito di sensazioni intense e di percezioni amplificate.

Il ricercatore cita anche un altro stato di fase, i sogni lucidi (LD), in cui si verifica anche l’iperrealtà. Come aggiunge lo scienziato, si verifica perché le nostre sensazioni e capacità non sono limitate dal mondo fisico. I sognatori lucidi possono volare o attraversare i muri. Di conseguenza, i sogni lucidi sembrano più reali di ciò che chiamiamo realtà.

Avete notato l’iperrealtà degli stati di fase?

L’articolo è stato pubblicato nel maggio 2023 sulla rivista Problemos.

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