Un tempo si credeva che la Terra fosse piatta e che le malattie fossero l’ira dei demoni o di Dio. Qualsiasi altra spiegazione sembrava assurda e priva di fondamento, poiché non aveva alcuna giustificazione. Il ricercatore americano Thomas Campbell considera le esperienze di pre-morte, le esperienze extracorporee, i sogni lucidi, gli incontri con gli UFO, la comunicazione con i defunti o con gli spiriti, la telepatia, la chiaroveggenza, la telecinesi e fenomeni simili come “problemi difficili” contemporanei. Tuttavia, essi appaiono difficili solo perché la nostra percezione della realtà è molto limitata.
Come fisico, l’autore fornisce un’analogia. Esistono principi fisici fondamentali come la massa, lo spazio, il tempo, la gravità, la velocità della luce e così via. Sono aspetti fondamentali che semplicemente esistono. Lo stesso si può dire della coscienza: gli scienziati sono altrettanto perplessi sulla sua origine e sul suo scopo. Nella scienza tradizionale, nessuno ha una nozione dell’origine di questi elementi fondamentali: esistono e basta!
Un’altra analogia dell’autore porta a un pensiero malinconico: saremo mai in grado di capire questi fenomeni? Immaginate un “avatar“ elfico che si aggira nel videogioco World of Warcraft. Pur essendo immerso in questo mondo virtuale, l’avatar non può mai aprire la porta dell’ufficio del gioco e trovare il server reale che lo crea. In altre parole, il server deve esistere al di fuori del gioco.
Come conclude il ricercatore, non siamo in grado di comprendere le origini delle cose mentre siamo all’interno del nostro Universo. Così come i biologi non possono scoprire le origini della prima cellula, ma possono solo dedurre come si è evoluta.
Credete nella possibilità di studiare questi stati?
L’articolo è stato pubblicato nel maggio 2023 nel libro A Greater Reality.
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