Gli studi di Keith Hearne e Stephen LaBerge sul tema dei sogni lucidi tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, ovviamente, erano una novità a quel tempo. Oggi esiste già un numero enorme di studi scientifici sugli stati di fase (cioè sogni lucidi, paralisi del sonno, falsi risvegli, esperienze extracorporee e di premorte) e continuano ad apparire. Nel contesto della psicologia un’altra tesi sulla paralisi del sonno è stata pubblicata alla Carlow University (USA) da David Silvasy.
L’autore ha condotto uno studio in cui ha posto ai partecipanti 5 domande:
1. Com’è stata l’esperienza della paralisi del sonno? quali sensazioni o esperienze interiori?
2. Quali erano le credenze e la visione del mondo prima dell’SP?
3. Come è cambiata la visione del mondo dopo l’SP?
4. In che modo questa esperienza ha influito sulla comunicazione con le persone intorno a te?
5. È mai successo che l’opinione sull’esperienza del SP sia cambiata e alcune sensazioni e pensieri iniziali si siano rivelati falsi?
È interessante notare che molti partecipanti hanno notato molte similitudini tra le paralisi del sonno, i sogni lucidi, i falsi risvegli e le esperienze extracorporee, ovvero con gli stati di fase. Sono tutte esperienze molto reali ed è difficile distinguerle dalla veglia. In generale, questa esperienza è diventata un’occasione per approfondire il mondo spirituale e ha portato a comprendere il significato della loro vita.
Aggiungiamo che il più delle volte la paralisi del sonno è descritta come l’incapacità di muoversi quando ci si addormenta o ci si sveglia. Tuttavia, alcuni dei soggetti hanno riportato una paralisi incompleta: alcuni potevano aprire gli occhi, mentre altri potevano anche muovere leggermente la testa ed emettere suoni appena udibili. Tuttavia, sorge la domanda: forse questi intervistati hanno eseguito queste azioni in uno stato di fase e non con il loro corpo fisico? C’erano anche situazioni diverse in cui c’erano difficoltà anche con la respirazione.
L’autore descrive anche i test di realtà utilizzati dai suoi intervistati. Ad esempio, si preferiva l’opzione classica: pizzicarsi. Se fa male, allora non è un sogno. Altri contavano le dita o controllavano gli oggetti circostanti per vedere se fosse apparso qualcosa di nuovo o inappropriato.
In che modo la tua esperienza degli stati di fase ha influenzato la tua visione del mondo e la comunicazione con gli altri?
Il testo della tesi è stato pubblicato nel novembre 2021.