Nel 2009, un gruppo di ricercatori tedeschi guidati da Ursula Voss ha registrato una maggiore attività nelle zone frontali con la frequenza di 40 Hz durante i sogni lucidi (LD). Sulla base di questi dati, gli autori hanno concluso che il LD è uno “stato ibrido”, un mix di sonno e veglia.

Gli scienziati statunitensi Benjamin Baird, Giulio Tononi e il leggendario Stephen LaBerge hanno condotto un esperimento per verificare questa ipotesi. I risultati hanno mostrato che le emissioni a 40 Hz nelle zone frontali sono causate dai movimenti degli occhi nel LD. In primo luogo, nei laboratori, i sognatori confermano la presenza della lucidità durante il  sogno per mezzo dei movimenti oculari. In secondo luogo, nella LD, le persone guardano più attivamente lo spazio intorno a loro. Insieme a questi movimenti oculari, si attivano anche i sensori EEG frontali.

Quindi LD non è uno stato ibrido? Ancora prima, gli scienziati canadesi del Dream & Nightmare Laboratory di Montreal lo hanno dimostrato sperimentalmente: nell’agosto 2020, hanno pubblicato i risultati del loro esperimento sulla rivista Consciousness and Cognition. Un gruppo di soggetti ha cercato nell’arco di due giorni di raggiungere la lucidità in un sogno: un giorno con l’aiuto della stimolazione di corrente 40 Hz e il secondo giorno senza. Non è stata trovata nessuna differenza significativa.

Michael Raduga, (REM space), commenta: “Sembra che la pubblicazione di Voss su 40 Hz  ha orientato le ricerche del LD verso una strada sbagliata per un intero decennio. Anche noi nel nostro laboratorio non vediamo nulla di insolito nell’EEG della zona frontale, se prendiamo in considerazione gli artefatti dai movimenti oculari.

Rimane un grande mistero come la stessa Voss non abbia notato questo”.

Il sogno lucido per te è più un sogno o uno stato di veglia?

L’articolo è stato pubblicato nel febbraio 2022 sulla rivista Sleep.

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