La Scala di Greyson include sedici segni che indicano che un sopravvissuto ha veramente vissuto un’esperienza di pre-morte. I ricercatori americani Robert e Suzanne Mays credono che sette di questi siano incidentali. Si tratta solo di casi specifici basati sulle esperienze soggettive degli individui. Ad esempio, il tempo rallenta o accelera, oppure la persona “improvvisamente capisce tutto,” prova un senso di pace, gioia e armonia con l’universo. Gli autori hanno classificato altri quattro segni come derivati meno comuni, ma ci sono cinque segni principali, e tutti confermano che la coscienza umana non è connessa al corpo.
Dopo aver analizzato 565 storie di sopravvissuti, gli autori hanno concluso che oltre il 98% dei casi include almeno uno dei seguenti:
– un’esperienza extracorporea
– comunicazione con esseri mistici
– una visita a un regno non terrestre
– una luce brillante
– un confine o punto di non ritorno.
All’inizio del loro articolo, gli autori si chiedono come descriverebbero l’essenza delle esperienze di pre-morte a un giornalista. La loro risposta: un essere umano è una mente immateriale, unita a un corpo fisico. Questo è confermato dai racconti dei sopravvissuti su ciò che hanno vissuto dopo la morte clinica; tali esperienze sono causate dalla separazione della coscienza dal corpo.
Inoltre, in un esperimento condotto da REMspace. i partecipanti hanno intenzionalmente avviato un popolare scenario di esperienze di pre-morte (volare attraverso un tunnel verso una luce) in un altro stato di fase, vale a dire, il sogno lucido. I ricordi dei sopravvissuti sono spesso simili semplicemente perché le persone hanno sentito molte storie di esperienze di pre-morte e potrebbero aspettarsi di vivere eventi simili.
Credi che le storie dei sopravvissuti dimostrino che un essere umano non è un corpo?
L’articolo è stato pubblicato a giugno 2024 nel Journal of Scientific Exploration.