Lo studio degli stati di fase (sogni lucidi, esperienze extracorporee, ecc.) è generalmente impegnativo. Tuttavia, i ricercatori di solito analizzano le esperienze di pre-morte (NDE) basandosi sui racconti dei sopravvissuti. Gli scienziati austriaci Sterz, Berger, Ruzicka e Beisteiner hanno deciso di diversificare la metodologia e hanno condotto un esperimento durato oltre sette anni.

Hanno posizionato un PC portatile sopra un letto (a 2 metri di altezza da terra) nel reparto di emergenza, con lo schermo rivolto verso il soffitto. L’ipotesi era che solo chi aveva vissuto un’esperienza extracorporea e guardava il proprio corpo potesse vedere il contenuto. Il gadget mostrava le immagini, cambiandole casualmente ogni poche ore. Le immagini non venivano pubblicate da nessuna parte e non erano nemmeno note a tutti i ricercatori. Tuttavia, la cronologia delle immagini è stata memorizzata sul computer, consentendo di determinare la data e l’ora di visualizzazione di una particolare illustrazione.

Infine, i ricercatori hanno selezionato 126 pazienti che avevano subito un arresto cardiaco. Di questi, solo 20 hanno condiviso un’esperienza più o meno interessante e solo cinque casi sono stati classificati come NDE in senso stretto. Tre persone hanno incontrato parenti defunti, una ha avuto un’esperienza extracorporea e un’altra è entrata in un tunnel colorato. Come notano gli autori, quanto più rapide erano le misure di rianimazione cardiopolmonare, tanto più alta era la probabilità di ricordi dettagliati.

Solo una volta, durante l’intero esperimento con il taccuino, i ricercatori hanno ritenuto che la loro pazienza fosse stata premiata e il paziente ha descritto una delle immagini casuali. Una donna ha riferito di aver visto dei fiori e di aver capito in quel momento che sarebbe “tornata”. Tuttavia, la storia delle immagini non ha rivelato nulla in comune con il racconto della paziente. Può sembrare un risultato negativo, ma secondo gli autori conferma che la coscienza dipende esclusivamente dalle funzioni cerebrali.

Ma queste esperienze sono autosuggestione? Due terzi degli intervistati conoscevano il concetto di NDE, ma, secondo i ricercatori, ciò non ha influito sulla loro percezione. I ricercatori sottolineano come esempio particolarmente impressionante una donna che non aveva mai sentito parlare di NDE prima della sua morte clinica e che ha iniziato a cercare informazioni solo dopo.

Avete qualche idea per un esperimento che confermi le esperienze di pre-morte?

L’articolo è stato pubblicato nel marzo 2023 sulla rivista Clinical Medicine.

 

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