Per provare che una persona sta sperimentando un sogno lucido (LD) i laboratori di tutto il mondo usano l’elettroencefalografia complessa, l’elettrooculografia e l’elettromiografia (EMG). Questi sensori registrano le fasi del sonno e per verificare i segni dello stato cosciente, i ricercatori chiedono in anticipo al sognatore di fare tre movimenti oculari netti nel LD: sinistra/destra/sinistra, per esempio. Dovrebbero registrare impulsi elettrici atipici dagli occhi nella fase REM, indicando LD. L’efficacia di questo metodo fu dimostrata per la prima volta da Keith Hearne nel 1975.
Si tratta di un approccio collaudato nel tempo, eppure rimane costoso, complesso e scomodo per i praticanti stessi. Un nuovo studio di Michael Raduga del Phase Research Center (REMspace) mostra che è possibile eliminare questi problemi e continuare a condurre ricerche scientificamente valide sulla LD. È stato ipotizzato che i sognatori possono trasmettere segnali intenzionali dall’interno della LD non solo con gli occhi, ma anche con la mascella. Utilizzando la mascella, deboli segnali possono essere rilevati da un sensore EMG nell’esatta area dello spazio submentale dove la paralisi del sonno è monitorata per determinare la fase REM del sonno. Si avrebbe bisogno di un solo sensore per indicare sia lo stato di coscienza che la fase REM del sonno – i fattori principali della LD.
Per testare l’ipotesi, 5 professionisti hanno alternato segnali oculari standard con PACM (movimenti del mento pre-concordati) nella LD. È risultato che l’area submentalis paralizzata è realmente capace di trasmettere impulsi elettrici con movimenti accentuati della mascella, inoltre questi impulsi coincidevano completamente con il metodo standard di determinazione del LD (segnali con gli occhi).
Michael Raduga: “La differenza tra i due metodi è che il PACM richiede solo un sensore EMG sufficientemente sensibile, che può essere acquistato o assemblato separatamente da dispositivi complessi. La tecnica non è ancora perfetta, ma è impossibile avere un falso positivo, poiché una persona non può trovarsi volontariamente in paralisi del sonno, se non nella LD”.
Questa ricerca semplificherà notevolmente lo studio degli stati di fase, che comprendono non solo la LD, anche la paralisi del sonno e le esperienze fuori dal corpo. Dato il basso prezzo e la semplicità, il PACM potrebbe un giorno essere impiegato da semplici appassionati a casa, il che aumenterà il numero di studi indipendenti. È anche facile integrare la tecnica in vari dispositivi.
Quali esperimenti faresti se avessi un simile sensore in casa?
Lo studio sarà pubblicato nel numero di dicembre 2021 della rivista Sleep Medicine.