Come cambia la nostra percezione del tempo durante le OBE?

Gli scienziati dell’Università di Clermont-Auvergne, in Francia, hanno condotto esperimenti affascinanti che ricreano l’illusione del corpo usando le mani di un manichino.
Guardando attraverso gli occhiali di un dispositivo di realtà virtuale, i partecipanti hanno visto un simulatore al posto delle proprie mani reali. Hanno osservato e sentito il tocco di una mano artificiale e una reale in due intervalli diversi; uno sincrono ed uno asincrono. Sono riusciti a misurare la lunghezza di questi intervalli nel tempo.

Come sappiamo, percepiamo il tempo soggettivamente, a seconda del nostro orologio interno che dipende dallo stato fisiologico del corpo, la temperatura, le emozioni, il movimento, e altri fattori. La consapevolezza di sé gioca un ruolo nella determinazione del tempo, dato che la percezione di esso è legata al nostro corpo, percepito come “io”.

Durante l’esperienza extracorporea la connessione col corpo è recisa, e la nostra percezione cambia. Quindi con il contatto tattile sincrono, i partecipanti hanno sentito la mano virtuale come estensione del proprio corpo, sperimentando l’illusione di una OBE. In quel momento, hanno percepito il tempo rallentare o dilatarsi. I praticanti della fase riportano anche OBE e sensazioni di dilatazione temporale. Potrebbero tali esperimenti permettere nuovi approcci allo studio dei sogni lucidi, OBE, e anche della paralisi del sonno?

Lo studio è stato pubblicato a Marzo del 2020 nel PeerJ Magazine.

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