Molte persone che hanno sperimentato un’esperienza premorte hanno riportato una perdita del senso di sé nel processo. Durante le esperienze di premorte normalmente si prova un senso di profonda tranquillità e di distacco dal corpo e di differente locazione del sè percepito. Un gruppo di ricercatori del Belgio e dell’Inghilterra si sono interessati a questo tema.
Le esperienze di premorte normalmente accadono in situazioni molto pericolose, come arresto cardiaco o emorragia cerebrale. Comunque alcuni provano esperienze simili alla premorte durante la meditazione i il sonno, senza rischi per la vita. Come aggiungono i ricercatori, la sfumatura dei confini tra il proprio sé e il mondo attorno si sperimenta anche quando si fa uso di droghe, specialmente in alte dosi.
La deviazione della percezione di sé può correre a diversi livelli:
– Autoidentificazione con un corpo: ho un corpo? Se si, qual è il mio corpo?
– Auto locazione nello spazio: dove sono?
– La prospettiva spazio visuale che sperimentiamo: da dove sperimento il mondo?
In media, il 9- 12% delle persone hanno sperimentato tali deviazioni. Secondo le osservazioni degli scienziati, coloro che riportano un senso soggettivo di connessione con la natura, e sono aperti a nuove esperienze sono specialmente inclinati a ciò.
Allo stesso tempo, le esperienze di premorte e le pseudo esperienze, mostrano che le due non differiscono una dall’altra nella ricchezza delle impressioni percepite dall’individuo. Questo porta l’ipotesi che i meccanismi neurofisiologici che stanno sotto le esperienze di premorte, possono essere attivati spontaneamente, anche in situazioni dove non c’è alcuna minaccia reale alla vita.
Dovremmo aggiungere che lo studio traccia l’interconnessione degli stati di fase: gli autori notano l’esperienza fuori dal corpo come una delle caratteristiche che definiscono le NDE e menzionano anche i sogni lucidi come un’opportunità per riprodurre esperienze di pre-morte.
L’articolo è stato pubblicato a luglio 2021 nel “Journal Brain Sciences“