Nelle loro ricerche precedenti, il team di REMspace ha dimostrato che discorsi e melodie possono essere trasmessi dai sogni alla realtà. Per raggiungere questo obiettivo, i ricercatori hanno sviluppato Remmyo, un linguaggio onirico rilevabile tramite sensori sensibili. Ma ora, due persone addormentate hanno scambiato un semplice messaggio tra loro.
I partecipanti stavano dormendo nelle loro case mentre le onde cerebrali e altri dati polisonnografici venivano monitorati a distanza tramite un apparato appositamente sviluppato. Quando il server ha rilevato che il primo partecipante era entrato in un sogno lucido, ha generato una parola casuale in Remmyo e l’ha inviata tramite auricolari. Il partecipante ha ripetuto la parola nel sogno e la sua risposta è stata registrata e archiviata sul server. Otto minuti dopo, la seconda partecipante è entrata in un sogno lucido. Ha ricevuto il messaggio registrato dal primo partecipante e lo ha confermato al risveglio, segnando così la prima “chat” mai scambiata nei sogni. Inoltre, altre due persone sono riuscite a comunicare con il server attraverso i loro sogni.
Michael Raduga, fondatore e CEO di REMspace, ha condiviso i suoi pensieri sulla svolta: “Ieri, comunicare nei sogni sembrava fantascienza. Domani sarà così comune che non riusciremo a immaginare la nostra vita senza questa tecnologia. Questo apre la porta a innumerevoli applicazioni commerciali, ridefinendo il modo in cui pensiamo alla comunicazione e all’interazione nel mondo onirico. Ecco perché crediamo che il sonno REM e i fenomeni correlati, come i sogni lucidi, diventeranno la prossima grande industria dopo l’IA.”
Per spingersi oltre, REMspace si sta concentrando sulla prossima sfida: abilitare la comunicazione in tempo reale nei sogni lucidi. Sebbene questo sia un obiettivo molto più complesso, il team è ottimista di poterlo raggiungere entro pochi mesi.
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Il video dell’esperimento è disponibile su YouTube.
