Gli scienziati del Belgio, guidati da Charlotte Martial, hanno condotto uno studio di un anno sui sopravvissuti alla rianimazione. Hanno intervistato 126 persone immediatamente dopo il recupero e un anno dopo la dimissione. Tutti i pazienti erano stati in terapia intensiva, ma solo 19 di loro (15%) hanno riportato esperienze di pre-morte.

Questi 19 partecipanti hanno descritto più frequentemente di avere una percezione alterata del tempo, sensi acuiti, di vedere eventi importanti della loro vita passare davanti agli occhi, di avere pensieri accelerati e di incontrare esseri mistici. Tuttavia, le esperienze fuori dal corpo o i sentimenti di pace erano rari. Inoltre, gli autori riconoscono che il campione è troppo piccolo per trarre conclusioni concrete.

Un anno dopo, quasi nulla era cambiato. La maggior parte dei partecipanti era convinta che l’esperienza fosse reale (cioè, che non fosse solo un sogno o un’allucinazione). Tuttavia, queste esperienze raramente hanno influenzato la vita dei partecipanti, con l’eccezione che l’amore è diventato più significativo per molti. Curiosamente, 89 pazienti (71%) hanno ottenuto un punteggio da 1 a 6 sulla scala di Greyson, indicando che le loro esperienze non erano abbastanza ricche da essere considerate esperienze di pre-morte, sebbene includessero alcune caratteristiche di tali esperienze.

Cosa ne pensi: le storie dei sopravvissuti sono reali o sono sogni/allucinazioni?

L’articolo è stato pubblicato nel giugno 2024 International Journal of Clinical and Health Psychology.

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