I praticanti più esperti sanno che periodi alternati di veglia e sonno possono aumentare la possibilità di indurre sogni lucidi. Ora, la frammentazione del sonno è diventata oggetto di studio scientifico.
Nel settembre 2020, la rivista Consciousness and Cognition ha pubblicato un articolo di ricercatori europei guidati da Jarrod Gott del Radboud University Medical Center nei Paesi Bassi. In questo studio, gli autori esplorano in profondità la questione della relazione di causa ed effetto tra frammentazione del sonno e sogni lucidi.
Gli scienziati notano che il sogno lucido, in termini di livello di consapevolezza e attività neurale nel cervello, è simile allo stato di veglia. Allo stesso tempo, utilizzando la tecnica dell’alternanza di sonno e veglia, è possibile aumentare la frequenza dei sogni lucidi.
Ad esempio, i pazienti con narcolessia che sperimentano spontaneamente un sonno frammentato durante la notte e colpi di sonno durante il giorno, riferiscono un aumento significativo dei sogni lucidi. E la tecnica di addormentarsi e svegliarsi con una sveglia è considerata dai praticanti di sogni lucidi come una delle più efficaci.
Un altro ricercatore di fase, Michael Raduga, commenta: “In uno dei nostri studi, abbiamo dimostrato che qualsiasi modifica del sonno normale e della sua durata portano inevitabilmente ad un aumento del numero di esperienze di stato di fase, in una forma o nell’altra. In altre parole, lo stato di fase in questo caso è una forma di sonno interrotto. Può davvero essere utilizzato efficacemente nella pratica, ma è necessario comprendere se ciò comporta dei rischi “.
Allo stesso modo i partecipanti allo studio hanno riportato una maggiore lucidità quando è stato determinato che il loro sonno era frammentato. Questo dipinge un quadro relativamente ambiguo: presumibilmente, esiste un legame tra la frammentazione del sonno e i sogni lucidi, ma finora la domanda su quali meccanismi fisiologici siano alla base di questo fenomeno rimane senza risposta.
L’articolo è disponibile al seguente link.
