Lo yoga del sogno tibetano ha fornito a molti sognatori lucidi moderni alcune delle tecniche più popolari. Ma quanto sono davvero simili questi due sistemi? La ricercatrice indiana Mannat Jagia sostiene che siano fondamentalmente diversi sia nella loro natura che nel loro scopo. Nella sua analisi—basata sul romanzo The Lathe of Heaven di Ursula K. Le Guin—suggerisce che i sogni offrono spunti per comprendere il comportamento dei personaggi, i loro conflitti interiori e il significato più profondo della storia.
Il protagonista del romanzo possiede un dono raro: i suoi sogni modificano la realtà. Cerca di liberarsi di questo potere, ma finisce sotto la cura di uno psichiatra che, invece di aiutarlo, inizia a usare i suoi sogni per “migliorare” il mondo. Tuttavia, le buone intenzioni dello psichiatra portano a conseguenze disastrose, tra cui epidemie, un’invasione aliena e la cancellazione dell’individualità. Il protagonista usa il suo potere con cautela, in netto contrasto con la manipolazione dei sogni da parte del medico per fini di riforma sociale. Questa tensione riflette il divario tra l’approccio occidentale al sogno lucido—focalizzato sul controllo—e lo yoga del sogno tibetano—che mira al risveglio spirituale.
Lo yoga del sogno tibetano non tratta i sogni come strumenti da dominare, ma come espressioni della mente da osservare e comprendere. Al centro della pratica vi è la meditazione Shamatha, che calma la mente e favorisce la consapevolezza. Lo yoga del sogno conduce a una profonda trasformazione psicologica e a una maggiore conoscenza di sé, un percorso riflesso nel viaggio del protagonista, che passa dalla paura delle proprie capacità a un coinvolgimento consapevole con la natura onirica della realtà.
Vedi lo yoga del sogno tibetano e il sogno lucido come la stessa pratica o come due cose completamente diverse?
La presentazione è stata tenuta nel maggio 2025 alla International Conference on Research and Innovations.
