Prima e dopo il sonno, una persona può sperimentare allucinazioni ipnagogiche (al momento di addormentarsi) o ipnopompiche (al risveglio). Tuttavia, come affermato dal professionista medico e ricercatore spagnolo Guglielmo Foffani, etichettare queste esperienze come allucinazioni è fondamentalmente sbagliato, poiché le allucinazioni si verificano durante la veglia.

L’autore attribuisce quasi tutti gli stati che chiamiamo “stati di fase” (sogni lucidi, risvegli falsi, paralisi del sonno ed esperienze extracorporee) alle esperienze ipnagogiche/ipnopompiche. Tutti questi sono legati al sonno; quindi, la frase “allucinazioni ipnagogiche/ipnopompiche” è un ossimoro. Tali etichette influenzano le nostre percezioni, i psichiatri sono ben consapevoli del loro potere. Pertanto, questo termine dovrebbe essere cambiato.

Ma come dovrebbe essere definito il confine tra allucinazione e normalità? C’è la cosiddetta “soglia di realtà”: durante la veglia, i nostri sensi e la logica ci dicono che il mondo circostante è reale. L’immaginazione o il ricordo non raggiungono questa soglia. Tuttavia, le esperienze ipnagogiche/ipnopompiche, come le allucinazioni, possono essere molto realistiche.

Per distinguere la normalità dalla patologia, l’autore raccomanda di utilizzare una tecnica classica usata dai sognatori lucidi, il “reality-checking”. Ad esempio, un sognatore può chiedere a un altro personaggio (se presente) se vedono la stessa giraffa che il sognatore vede. Poi possono chiarire se una tale conversazione è avvenuta. Una tecnica alternativa e ancor più semplice è far passare un dito attraverso il palmo dell’altra mano. Se il sognatore può farlo, sta vivendo un’esperienza ipnagogica/ipnopompica (e si trova già in un sogno lucido); se non può, sta allucinando.

Il ricercatore aggiunge che i sogni lucidi stessi possono essere terapeutici. Ma in questo caso, sono anche uno strumento per distinguere la normalità da un disturbo mentale.

Hai mai dubitato della tua normalità dopo un’esperienza di stato di fase?

L’articolo è stato pubblicato nel dicembre 2023 su PNAS Nexus.

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