Sebbene i laboratori dispongano di attrezzature specializzate per aiutare a indurre la lucidità, è più facile per una persona addormentarsi a casa. Negli ultimi anni, i ricercatori hanno sviluppato attivamente modi per combinare questi vantaggi. In un esperimento, un team di scienziati svizzeri guidato da Simge Genc ha combinato due tecniche: l’induzione mnemonica dei sogni lucidi (MILD), che consiste nel ricordarsi la sera che si desidera diventare lucidi in un sogno, e la riattivazione mirata della memoria (TMR), che prevede la riproduzione di segnali uditivi durante il sonno per attivare la lucidità.
Per tre settimane, 174 partecipanti (124 dei quali hanno fornito rapporti completi) hanno utilizzato l’app mobile Oniri. Nella prima settimana, gli scienziati hanno registrato quanto spesso queste persone diventavano lucide spontaneamente. Poi, prima di andare a dormire, i partecipanti hanno ascoltato una meditazione con l’intenzione di diventare lucidi in un sogno. Il gruppo sperimentale ha ricevuto segnali uditivi aggiuntivi integrati nel testo della meditazione, mentre il gruppo di controllo ha ascoltato la stessa meditazione senza segnali. Durante il sonno, entrambi i gruppi hanno ricevuto gli stessi segnali uditivi quattro volte a notte — due ore e mezza, quattro, cinque e sei ore dopo essersi addormentati. Al mattino, i partecipanti hanno compilato rapporti su quanto bene ricordavano i sogni, quanto spesso avevano sperimentato la lucidità, le emozioni provate, la durata del sonno e se si sentivano riposati.
I risultati sono incoraggianti: il gruppo sperimentale è diventato lucido significativamente più spesso del gruppo di controllo. In futuro, gli autori prevedono di studiare come questo fenomeno sia influenzato dal livello di ansia della persona, dall’emotività dei sogni, dall’esperienza nella pratica dei sogni lucidi e dalla percezione soggettiva della intensità del segnale. Se avrà successo, le persone potranno condurre esperimenti a casa e trarre benefici specifici dai sogni lucidi, come la guarigione.
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Il rapporto è stato presentato a giugno 2025 alla 42ª Conferenza Annuale dell’International Association for the Study of Dreams.
