La prima scala per valutare le esperienze di premorte è chiamata “la scala di Greyson” ed è stata sviluppata nel 1983. Fino ad oggi è stata utilizzata per valutare le proprietà psicometriche delle esperienze di premorte al fine di distinguerle da altri stati alterati di coscienza, come le allucinazioni narcotiche.

Nel novembre 2020, scienziati belgi guidati da Charlotte Martial hanno proposto una nuova scala basata sulle informazioni delle ultime ricerche. Lo scopo di questi cambiamenti è quello di introdurre uno standard comune nella valutazione di esperienze premorte nella comunità scientifica.
Martial e altri hanno identificato 7 punti che distinguono le esperienze di premorte da altre esperienze simili: la sensazione di lasciare il corpo; la presenza di una luce intensa; la sensazione di lasciare il mondo terreno o di entrare in una nuova dimensione; sentire di aver superato il punto di non ritorno; decidere di tornare dall’esperienza; essere convinto di essere morto; passare attraverso un cancello o un tunnel.

In totale, la nuova scala include 20 elementi, che sono stati applicati a un campione di 403 persone che hanno avuto un’esperienza di premorte o una situazione di pericolo di vita. Interessante notare che le esperienze fuori dal corpo erano considerate un elemento obbligatorio sulla vecchia scala di Greyson, ma fino ad ora non diceva nulla sul passaggio attraverso un tunnel o un “cancello” fino ad ora.

Cosa ne pensi? Se le esperienze premorte sono una sorta di stato di fase, vale la pena, il principio di prestare attenzione agli elementi connessi a queste?

Lo studio è stato pubblicato nel novembre 2020 sul giornale “Consciousness and Cognition”

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