Nel sogno lucido, le sensazioni possono essere più realistiche rispetto alla vita di tutti i giorni. Tuttavia, a volte sono vaghe, il che è un problema. Ricercatori di REMspace (Andrey Shashkov, Michael Raduga, Anna Nav, e altri) hanno condotto un esperimento sulle tecniche di approfondimento (ovvero, tecniche per aumentare la vividezza della percezione) per trovare le più efficaci. Gli autori hanno coinvolto 462 praticanti che hanno testato otto tecniche popolari. Le seguenti classifiche sono state ottenute (i valori tra parentesi sono le percentuali di efficacia e iperrealismo):
1. Palpazione: toccare attivamente oggetti nello spazio circostante (88% e 25%).
2. Comandi verbali: ordinare allo spazio di stabilizzarsi (79% e 23%).
3. Immaginare la veglia: nel sogno, immaginare la realtà fisica intorno a sé (71% e 13%).
4. Riscaldamento: eseguire esercizi attivi (squat, flessioni, ecc.) (69% e 12%).
5. Vibrazioni: percepire vibrazioni come se attraversasse il corpo una corrente elettrica (61% e 10%).
6. Rotazione: stare fermo e ruotare intorno al proprio asse (61% e 14%).
7. Espressioni oscene: iniziare a imprecare il più emotivamente possibile (60% e 11%).
8. Caduta a testa in giù: precipitare/cadere verso il basso e continuare quanto più possibile (45% e 6%).
La palpazione è risultata essere la tecnica più efficace. Nel frattempo, la caduta a testa in giù non solo è arrivata ultima, ma ha anche portato al risveglio più spesso rispetto alle altre tecniche. Curiosamente, le espressioni oscene sono state più utili alle donne che agli uomini. Ciò potrebbe essere perché le donne usano meno frequentemente parolacce, rendendo questo comportamento più emotivamente carico per loro.
Tuttavia, tutti i metodi hanno influenzato in qualche modo la vividezza della percezione nel sogno lucido. Gli autori suggeriscono che il miglior metodo probabilmente coinvolge sensazioni sensoriali, attività fisica e fiducia nel successo. È in programma un confronto graduale di tutte le tecniche conosciute.
Come rendi i tuoi sogni lucidi più vividi?
L’articolo è stato pubblicato nel febbraio 2024 su: Psychology of Consciousness: Theory, Research, and Practice.
