Nel 1975, lo psicologo inglese Dr. Keith Hearne ha stabilito per la prima volta un contatto con una persona in un sogno lucido (LD). A quel tempo, il sognatore eseguiva semplicemente una sequenza predeterminata di movimenti oculari per dimostrare la lucidità. Nel 2021, un gruppo internazionale di scienziati ha pubblicato uno studio molto discusso in cui i sognatori risolvevano problemi aritmetici utilizzando anche i movimenti oculari. Tuttavia, dobbiamo ancora parlare con i sognatori lucidi usando le parole, piuttosto che i segnali “sì/no”.

Il ricercatore di REMspace, Michael Raduga, ha sviluppato un linguaggio artificiale chiamato Remmyo e lo ha testato con i colleghi Andrey Shashkov e Andrey Vanin. Il linguaggio si basa su soltanto sei suoni elettromiografici (EMG) distintivi che possono essere rilevati dai sensori EMG facciali nonostante la paralisi del sonno sperimentata dai sognatori lucidi. Un software può quindi digitare le parole di Remmyo, tradurle in qualsiasi lingua e vocalizzarle in tempo reale.

Per testare questa tecnologia, quattro volontari hanno imparato alcune semplici frasi in Remmyo. Poi hanno dovuto indurre sogni lucidi (sotto osservazione polisonnografica in laboratorio) e pronunciare queste frasi. L’efficienza variava dal 13 all’81%, ma questo era solo il primo tentativo di “sentire” il discorso delle persone all’interno dei sogni.

Gli autori prevedono che nel 2023 la qualità della decodifica di Remmyo sarà almeno raddoppiata. Di conseguenza, le persone saranno in grado di trasferire più informazioni dai sogni lucidi e di comunicare tra loro. È già possibile trasmettere online il discorso dei sogni lucidi in streaming, e alla fine potrebbero nascere molte altre opportunità.

Come sfruttereste questa opportunità?

L’articolo è stato pubblicato nel marzo 2023 sulla rivista Psychology of Consciousness: Theory, Research, and Practice:

 

 

 

 

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