Come è strutturato il cervello di una persona che ha sogni lucidi (LD)? Quali aree specifiche sono responsabili del “passaggio” a uno stato di lucidità? Si tratta di questioni puramente fisiologiche e mediche che sono state sollevate da un gruppo internazionale di ricercatori: Georg Northoff (Canada, Cina), Andrea Scalabrini (Italia) e Stuart Fogel (Canada).
Come notano gli autori, i sogni sono uno degli stati di coscienza più peculiari. Oscillano tra lo stato di veglia e l’inconscio, mostrandoci immagini stravaganti che sono comunque legate alle nostre esperienze quotidiane. Tuttavia, le cose si fanno ancora più complicate nei LD: c’è una maggiore connettività funzionale tra la corteccia prefrontale e quella temporo-parietale.
Lo stesso stato di sogno lucido è associato a una maggiore attivazione delle cortecce precuneus, parietali, prefrontali e temporali e delle aree sensomotorie.
I ricercatori notano la particolare importanza delle seguenti aree cerebrali:
- La rete dell’esecutivo centrale (REC). Con il suo aiuto, percepiamo ed elaboriamo le informazioni ricevute. Secondo gli autori, non controlliamo il contenuto del sogno ordinario a causa del declino dell’attività del REC. Piuttosto, durante i LD c’è l’attivazione della REC, che può riflettere un maggiore controllo e la comprensione che la persona sta dormendo.
- La rete in modalità predefinita (RMD). Si attiva quando una persona è inattiva: egocentrica o sogna ad occhi aperti.
- La corteccia prefrontale dorsolaterale. È responsabile della memoria e del pensiero. La sua alta o bassa attività influenza anche la comparsa di sogni lucidi o non lucidi.
- A sua volta, la giunzione temporo-parietale influenza l’emergere di un altro stato di fase: l’esperienza fuori dal corpo (che è anch’essa potenziata nella RL).
Saresti disposto a trasformare la parte necessaria del tuo cervello in uno stato di lucidità se la scienza offrisse una tale possibilità?
L’articolo è stato pubblicato nel marzo 2023 sulla rivista Neuroscience & Biobehavioral Reviews